NESSUN DORMA

09.04.2018

"Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa, nella tua fredda stanza guardi le stelle che tremano d'amore e di speranza...".

E chi dorme? Avrò dormito due ore se va bene. Troppa adrenalina ancora in circolo, troppa carica agonistica rimasta imprigionata nei muscoli, nelle ossa, nel cuore. Che partita ragazzi, che grande prova di forza, di carattere, di determinazione. Una Pro Sesto che si è dimostrata ostacolo vero, dotata di giocatori tecnici davanti e animata da motivazioni che le fanno onore, vista la posizione di classifica, comunque lontana dalla vetta. Ma in questo momento incontrare noi sul campo è come sentirsi investiti da una valanga, è come provare a spostare un treno con le mani. Questa è stata la sensazione che ho avuto guidando la squadra dalla panchina e questa è stata anche quella testimoniata dagli avversari dopo il triplice fischio finale. Il Gozzano è una grande squadra, di spessore tecnico immenso per la categoria. La realtà dice che la Pro Sesto, fino a ieri miglior attacco del campionato assieme a noi, ha tirato in porta mezza volta. La Caratese, altra squadra dai valori importanti, ha avuto un tiro nello specchio della porta e un palo sbucciato sugli sviluppi di una punizione "trovata". La Varesina non ha mai tirato. Il Bra ne ha presi cinque. Questo solo per stare sulle ultime quattro gare, nelle quali hai subito un gol e ne hai segnati nove, tirando in porta almeno venti. Questi sono in numeri, gli stessi che dicono che nelle stesse ultime quattro gare i nostri avversari più diretti (non dimentichiamo la Caronnese), hanno vinto due a uno a Bra, con un rigore sbagliato dai loro avversari al 91', 2 a 1 con l'Inveruno, con il famoso incidente tecnico del portiere avversario a partita finita (pur avendo giocato una buona gara, ma tant'è), pareggiato 0 a 0 a Voghera, graziati al 90' su netto fallo da rigore in area e battuto 2 a 0 il Borgaro in casa. Situazioni che mostrano una fragilità che va al di la dei numeri, una squadra sicuramente che è riuscita a rimanere in scia anche sfruttando situazioni favorevoli e casuali, con carattere e temperamento, ma che concede almeno tre o quattro situazioni a partita all'avversario, chiunque esso sia, e che domenica dovrà per forza vedersela con noi. E finalmente. 

Nessun dorma, perchè nonostante lo sforzo immane fatto finora, ne servono altri e altri ancora, a partire da Como, per poi passare dalle tre gare successive. E' un campionato che ti prosciuga l'anima, ma noi ne abbiamo ancora molta dentro e i nostri avversari stanno spendendo tanto quanto. 

Nessun dorma perchè sarà una settimana di quelle che non finiscono mai, dove invece servirà grande lucidità nel preparare la gara e tranquillità nel gustarsi ogni secondo, ogni istante di ogni singolo allenamento o giornata. Perché ognuno di quei secondi sarà meritato e soprattutto frutto di un lavoro straordinario e profondo, portato avanti non solo dai ragazzi, ma dai dirigenti, dallo staff, dai magazzinieri, dai volontari, da tutte le persone che gravitano attorno al "D'Albertas" dal lunedì alla domenica, permettendoci di lavorare in un ambiente e in un contesto che ci invidierebbero tranquillamente molte realtà di serie C. 

Nessun dorma perchè pensare a uno stadio come quello di Como, pieno di gente che sarà lì solo grazie a noi e a quello che stiamo facendo da luglio dà già i brividi e darà una carica costante in ogni secondo del match. "Sono tutti qui per noi" disse il mago Herrera alla grande Inter prima di scendere in campo al Bernabeu. E saranno lì per noi anche a Como. Grande rispetto per la piazza, per la storia e per quello che quei colori rappresentano per moltissime persone. Rispetto che però in campo si tradurrà in una prestazione spaziale, perchè quest'anno, questa stagione, questi mesi hanno detto e dicono una cosa sola: Gozzano. E il rispetto lo pretendiamo anche e soprattutto noi. 

E chi dorme? 

Il sogno continua, ma è un sogno lucido, altro che dormire. 

"Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle!                             All'alba vincerò! Vincerò! Vincerò!"