UN FINALE ALL'INSEGNA DEL RISPETTO

18.04.2018

E' stata innanzitutto una domenica di sport. Uno stadio bello già di suo, pieno di appassionati che hanno colorato di azzurro un pomeriggio dove il sole, quello vero, stentava a sbucare dal velo di nubi che facevano da copertura a un Lago sempre bello. Un clima, fin dal riscaldamento, elettrizzante, in un mix non semplice da trovare nel calcio, anche a livelli più alti, di grande palcoscenico sommato a posta in palio. Adrenalina pura, che si percepiva da bordo campo e non poteva essere diversamente anche dentro il rettangolo verde, da parte dei protagonisti assoluti: i calciatori. Ognuno aveva voglia di regalare qualcosa di importante ai propri sostenitori, oltre che riuscire a coronare il sogno-promozione al quale (entrambe le realtà) stavano e stanno alacremente lavorando da mesi. 

Ha deluso un po' il gioco, ma era difficile aspettarsi molto di diverso, specie se per qualsiasi motivo la gara non si sbloccava. Un equilibrio sostanziale fin che si è stati in undici contro undici, poi una supremazia territoriale del Gozzano che però non ha portato a grandi brividi sotto porta. Quella cornice di pubblico forse meritava qualcosa in più, ma quando la posta in palio è così alta è inevitabile che si badi più alla sostanza, ognuno con i propri mezzi, e meno alla forma. 

Ne è uscita una classifica invariata nelle prime due posizioni, con una giornata in meno da giocare e la Caronnese che ne ha giustamente approfittato per accorciare ancora le distanze dalla vetta. Probabilmente entrambe le squadre sognavano i tre punti, ma altrettanto evidentemente, vista la gara, entrambe sapevano che la cosa peggiore era perdere. E così è uscito un pareggio tanto esorcizzato quanto voluto in realtà da entrambi. 

Si entra ora negli ultimi duecentosettanta minuti della stagione, e lo si fa con tre squadre (onestamente le migliori dall'inizio) racchiuse in un fazzoletto di quattro punti. 

Ci si gioca moltissimo e la cosa che più mi auguro prevalga nel rush finale è il rispetto reciproco tra le contendenti, oltre che il rispetto reale tra i protagonisti di tutto il campionato, anche dei giocatori e degli addetti ai lavori delle altre diciassette realtà. Iniziamo a farlo noi, concentrandoci sul Derthona e non pensando a quanto succederà sugli altri campi. Lo dobbiamo prima di tutto a noi stessi. 

Il sogno è sempre lì a portata di mano, la concentrazione e la determinazione rimangono gli ingredienti fondamentali, conditi con quella dose di rispetto verso il proprio lavoro e quello degli altri che un percorso finora così importante, merita.