IL PARADOSSO DEL "MIO" GOZZANO

15.03.2018

Sembra un paradosso, l'ho ribadito più volte. Il Gozzano ha fatto un girone di andata sontuoso sul piano dei risultati (44 punti) per poi iniziare quello di ritorno con molte più aspettative e la convinzione di poter vincere. Si sono fatti degli innesti mirati per cercare di migliorare la rosa a disposizione e si è partiti con rinnovata convinzione. Però, per un mese abbondante, la squadra è sembrata ingolfarsi, un po' forse perchè sentiva il peso e la responsabilità dello stare davanti, un po' perchè le caratteristiche sono più quelle di chi tiene la palla e fa gioco di chi lavora di rimessa, e sia il clima, sia i campi di quel periodo non hanno di certo aiutato. Dall'altra, il Como sembrava non sbagliare un colpo e questo chiaramente aumentava quel velo di preoccupazione che di certo non aiuta a migliorare le prestazioni. Adesso, dopo il 3-0 in casa contro il Voghera la squadra è tornata padrona del campo, decisa e autoritaria. Tantissime occasioni contro l'Olginatese e ancora di più nei quarti di Coppa Italia tre giorni dopo contro il Crema. Fase difensiva quasi perfetta, concessione di una mezza occasione all'avversario e due 1-1 che gridano vendetta. 

Che succede? Perchè soprattutto succede? 

Dopo il pari di domenica predicavo tranquillità e capacità di concentrarsi sulle cose che passano da noi. Dopo l'eliminazione (incredibile) dalla Coppa Italia insisto su questa linea. Troppo facile farsi prendere dagli umori, seguire il vento, gioire solo davanti al risultato positivo e buttare tutto via se si perde, anche se in questo modo. 

La strada era e rimane quella giusta. Si può ancora crescere, si può acquisire ancor più cinismo, precisione o "cattiveria" sotto porta. Va bene. Ma ci sono periodi e periodi nel calcio. Abbiamo vinto partite a novembre o dicembre creando poco più di una palla gol. In questo momento siamo cresciuti enormemente come squadra, creiamo il triplo e sembra vada tutto storto. Ma non è così. Se si insiste su questa strada e si lavora così, si può fare veramente bene da qui alla fine. 

Continuiamo a inseguire il nostro sogno!

Marco Gaburro